venerdì 29 gennaio 2010
COORDINATO "STELLA DI NATALE" DIPINTO A MANO SU PORCELLANA DI CINZIA DEFENDI.
Queste creazioni sono dipinte a mano con colori indelebili e lavabili a terzo fuoco con cottura a 750°.
PER SAPERNE DI PIU':
Nel periodo di Natale arriva anche la "Poinsettia o Euphorbia Pulcherrima", più comune infatti con il nome di "Stella di Natale". A questo fiore può essere attribuita la poetica accezione di "fiore d’inverno"o "rosa invernale”. Questa pianta continua a meravigliare gli abitanti dei paesi nordici, poiché è capace di fiorire sotto i rigidi inverni e specialmente durante quest’epoca festiva dell'anno. É infatti usanza regalarla proprio per le feste natalizie.
La sua origine:
Il suo nome nahuatl è tlazóchitl che significa "fiore che appassisce”, ma gli aztechi la chiamavano cuetlaxóchitl, perché per essi simbolizzava il sangue dei sacrifici che gli indigeni offrivano al sole per rinnovare le sue forze.
I missionari spagnoli la battezzarono come “la Stella di Natale”, perché il suo massimo splendore si ha il 24 di dicembre. Da allora, questi fiori si usano nelle feste natalizie in tutto il mondo. E si usò per la prima volta in occasione delle feste natalizie nel secolo XVII, in Taxco, nello Stato del Guerrero. Un gruppo di monaci francescani che era arrivato in quella città, li raccolse nei campi vicini dove crescevano in forma selvatica, per incorniciare una processione commemorativa della Natività, chiamata “Festa del Sacro Presepe”, iniziando così una tradizione locale.
Durante l'epoca della dominazione spagnola, i messicani cominciarono ad usarla per adornare i loro presepi, addobbare le chiese e formare ghirlande decorative. Da allora, la Cuetlaxóchitl è stata legata al Natale nel nostro Paese.
La storia ci rivela che Joel Robert Poinsett, ambasciatore degli Stati Uniti in Messico dal 1825 al 1829, conobbe la Stella di Natale quando viaggiò per Natale fino a Taxco e visitò la Chiesa di Santa Prisca, addobbata appunto con le stelle di Natale. Rimase affascinato dalla sua esotica bellezza e portò alcuni esemplari della pianta per coltivarli e propagarli nelle serre che aveva presso la sua casa, nel villaggio di Greenville, nella Carolina del Sud. Poinsett aiutò a diffondere la pianta, inviando esemplari a vari suoi amici orticoltori ed a molti giardini botanici degli Stati Uniti e dell’Europa. La Stella di Natale è conosciuta come Poinsettia negli Stati Uniti ed altri paesi anglofoni, in ricordo di chi tanto fece per propagarla e diffonderla come decorazione di Natale.
Dal secolo XIX, la Stella di Natale fece parte dell'ornamento dei templi cristiani europei nelle feste natalizie e si sa che la Basilica di San Pietro in Vaticano fu adornata con Cuetlaxóchitl la notte del 24 dicembre del 1899, provocando l'ammirazione di tutti i visitatori per la sua bellezza. Come l'astro che illumina il firmamento, il Messico regalò al mondo la Stella di Natale affinché adornasse l'epoca natalizia. Fiore minuto contornato da enormi foglie in forma di stella e profondo colore cremisi, si è trasformato in un simbolo dicembrino.
ESEMPLARI DI BOXER DIPINTI A MANO PER SERVIZIO DA CAFFE' PERSONALIZZATO DI CINZIA DEFENDI.
UN RITRATTO DI UN CARO ANIMALE E' ANCHE UNA BELLA IDEA REGALO PER UNA PERSONA AMICA O PER UNA OCCASIONE SPECIALE.
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Per ogni domanda contattarmi telefonando al n°02 70106847 oppure al n°329 59549011;
mi potete anche scrivere al mio indirizzo e-mail cdefendi@libero.it
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RITRATTI IN MINIATURA SU PORCELLANA DI ESEMPLARI DI CANI BOXER.
LA MINIATURA... CHE PASSIONE!!! di Cinzia Defendi.
In proposito ... vale la pena spendere qualche parola sul termine "MINIATURA"!!!
MINIATURA: La parola miniatura deriva dal latino minium, nome dato a un pigmento colore rosso-arancione, che si usava appunto per ornare le iniziali dei manoscritti o per indicare un'immagine realizzata per decorare antichi manoscritti; nel periodo medievale viene detta anche "alluminatura", arte di illustrare e decorare graficamente i manoscritti, o "illuminatura" (in inglese e francese si usano infatti rispettivamente illumination e enluminure): si suppone che derivi dai colori luminosi e vibranti che risaltano sulla pagina scritta, ma non è certo, infatti si dice anche che "alluminatura" rimandi invece all'allume, chiamato nel Medioevo lume, che veniva mescolato ai coloranti come legante per ottenere lacche.
Si chiama "miniatura" qualsiasi dipinto di piccolo formato eseguito con minuzia di particolari.
Usata dagli Egizi (tecnica a colori ad acqua su fogli di papiro) accanto ai geroglifici nel Libro dei Morti e nei papiri magici, erotici e satirici.
Il mondo greco-romano (acquerello su pergamena) illustrò fin dal sec. II a.C. opere di letteratura e trattati scientifici, oltre ai manuali di disegni ornamentali e, dalla fine del sec. IV d.C., i testi biblici ed evangelici.
A Bisanzio...poi in Oriente...in Europa...(vedi storia della Miniatura)...
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Ciò che più interessa qui è la MINIATURA-RITRATTO.Dal 1460 con l'avvento dei libri stampati i miniatori di professione dovettero rivolgere le proprie attenzioni anche ad un nuovo tipo di produzione privata per oggetti da preghiera o semplicemnete di lusso. Tale tipo di miniatura generalmente consiste in medaglioncini di forma ovale o rettangolare posti sotto vetro, spesso preziosamente incorniciati al modo dei monili per essere appesi al collo. Potevano essere anche incastonati per abbellire scatole, tabacchiere o altri oggetti personali.
Così si sviluppò il genere della miniatura-ritratto, che venne eseguita dapprima a olio su lastre di rame o altro metallo, specialmente di rame ma anche argento e stagno.
Quasi tutti i maggiori pittori manieristi si dedicarono anche a tale genere, iniziando in Francia da Jean Clouet e da Lucas Horenbout, entrambi maestri dotati di tecnica sopraffina e capaci di rendere al meglio la psicologia del soggetto. Clouet si adoperò inoltre nel diffondere la tecnica degli smalti di Limoges che si andava perfezionando applicandola alla miniatura. Horenbout invece si sforzò di diffondere la miniatura ai livelli più alti della società inglese dipingendo addirittura la famiglia di Enrico VIII e qualche volta ricopiando i ritratti dagli appartamenti reali. Insegnò inoltre la tecnica della miniatura al pittore di corte Hans Holbein il quale a sua volte diede il via alla diffusione del genere nei territori tedeschi;
in Inghilterra, in Germania e nei Paesi Bassi profonda fu l'influenza della ritrattistica di Hans Holbein, di Lucas Cranach e poi di Antonie van Dyck.
In Italia invece le prime miniature si fanno risalire all'opera del Bronzino degli anni '40 del Cinquecento, ma anche al Parmigianino, il Barocci, Tintoretto e Carracci furono attribuite diverse miniature.
La massima fortuna della miniatura-ritratto, generalmente ad acquerello su avorio; tale novità deriva dalla sperimentata tecnica di pittura utilizzata sui coperchi dipinti delle tabacchiere molto diffuse a Venezia. La conseguenza immediata fu la riduzione della superficie pittorica dovuta non solo alla maggiore difficoltà di utilizzare l'acquerello sul nuovo medium, ma anche al crescente fascino per l'uso di dei ritratti a smalto generalmente più piccoli. Fu Rosalba Carriera la prima ad introdurre la miniatura su avorio nei piccoli ritratti trasportando realizzando la stessa vitalità ariosa e pittorica dei suoi personaggi su scala ridotta. Sebbene molto influente presso la corte di Luigi XV fu il trionfo del Rococò nel solco di Fragonard, Boucher e Watteau. L'uso del paesaggio in miniatura su oggettini di PORCELLANA si ebbe però per tutto il Settecento e nel periodo neoclassico (Giovanni Battista Lampi, Jean-Honoré Fragonard, Elisabet Vigée-Le Brun, J.-B. Huet, R. Cosway, H.F. Füger).
Anche durante il romanticismo rimase viva la moda del RITRATTO IN MINIATURA
(in Francia Jean-Baptiste Isabey e Lizinka-Aimée-Zoe de Mirbel; in Belgio la scuola di Bruxelles; in Inghilterra E. Miles; in Italia Pietro Bagatti Valsecchi).
La miniatura diventatò un consolidato passatempo e fino al 1760-70 la maggior parte dei miniaturisti non aveva alcun tipo di preparazione professionale. La tecnica era così diffusa nella società da rappresentare un'entrata sicura per i giovani artisti i quali si facevano conoscere presso gli aristocratici anche grazie ai ritratti su commissione dei loro cari, ma il diffondersi della fotografia dopo la metà dell'Ottocento ne soppiantò definitivamente l'uso.
E' fondamentale sottolineare che fu piuttosto il mutamento della società da aristocratica (di cui la miniatura era espressione) a borghese (affascinata dalla fotografia) a far tramontare definitivamente la miniatura.
Il ‘miniare’, creduto fatto storico esaurito dopo l’invenzione della stampa e dell’incisione,della fotografia, è comunque presente ai nostri giorni quasi come una "necessità" dell'artista contemporaneo.
Oggi siamo più consapevoli del "macrocosmo" in cui siamo inseriti, ma conosciamo anche di più il nostro "microcosmo" (e di entrambi non possediamo tutta la conoscenza) e quindi essendo nel "mezzo" possiamo avere diverse prospettive ... o "dal nostro piccolo" e allora creiamo opere grandi e grandissime come per dire che siamo protesi verso l'Infinito .... oppure come artisti creiamo opere in miniatura ( basti pensare al modellismo in scala, alle riproduzioni di ambienti in miniatura,...ecc.).
Ci siamo attorniati di figure in miniatura! Basta guardarci attorno: dalla figura di un piccolo paesaggio sulla bottiglia di acqua da tavola, ai vari loghi creati per distinguerci, ecc. ... perfino alle "MINIATURE" che compaiono anche qui su Blogger, le piccole immmagini accanto ai nostri Post elencati ...il tutto per "avere tutto più sotto controllo" .... ed anche per avere quella parvenza di poter dominare meglio
ciò che ci circonda ...
E oggi ci sono gli appassionati della Miniatura, che di questa fanno un'ARTE lavorando con passione.
L'Artista miniaturista contemporaneo è quasi come se volesse magnificare la grandiosità del Macrocosmo contemplandola in uno spazio piccolissimo, riproducendola nei dettagli.
E io mi pongo fra questi appassionati; con meticolosità e precisione ritraggo su supporto di porcellana persone o animali usando fotografie per meglio catturarne i dettagli nei minimi particolari.
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